L’usanza di addobbare l’albero di Natale con tante palline, luci e fili colorati, è una delle tradizioni più antiche e più diffuse in tutto il mondo, anche se le origini sono quasi sconosciute, molti ritengono che risalgano addirittura al periodo degli antichi egizi.

Ma fu solo moltissimi anni dopo, verso l’ottocento che si diffuse e diventò un vero simbolo di questo periodo, grazie soprattutto alle popolazioni del nord Europa che adottarono proprio l’abete, perché i suoi rami restavano sempre verdi anche durante il periodo invernale.

Nella loro cultura questa festa coincideva quasi perfettamente con le celebrazioni del solstizio d’inverno, per festeggiare il ritorno del sole che rinasce dopo la lunga e fredda stagione.

Pur facendo parte delle usanze e dei riti pagani, simboleggia l’auspicio di una lunga vita per tutti coloro che lo allestiscono.

Nel pensiero cristiano esso rappresenta l’umanità intera caduta nel peccato, che si ritrova di fronte all’albero della vita perdonati e riconciliati.

Continuano a vivere tante leggende legate ai vari tipi di addobbo, quello di mettere le palline sembra risalire ad un giocoliere di strada che intratteneva le gente con la sua abilità nel far volteggiare delle palline, le persone si divertirono molto e d’allora furono adottate come segno di gioia.

I fili colorati intrecciati intorno ai rami dell’albero, ricordano la ragnatela intessuta da un ragno per nascondere l’apertura della grotta dove trovò riparo la sacra famiglia, che grazie a questa riuscì a salvarsi e proseguire il viaggio.

Ma qualunque siano le sue origini oggi ogni famiglia l’8 dicembre, festa dell’Immacolata, mantiene viva la tradizione di allestire l’albero di Natale e porre sotto simbolicamente i regali per i propri cari, che saranno rigorosamente aperti la sera della vigilia o a Natale secondo le abitudini, come simbolo di gratitudine verso Dio.