servizi di consegna a domicilio per il cibo sono sempre più comuni nel nostro Paese e non solo nelle grandi città. Un popolo di impigriti, che non passa più ore ai fornelli come vorrebbero i luoghi comuni e sempre più attento a godersi la convivialità del cibo, senza perdere tempo.

Come si sta evolvendo il mondo del food in Italia? Ci siamo allineati a quelle che sono le tendenze internazionali? Oppure continuiamo a conservare la nostra specificità? Vediamolo insieme, in un breve excursus nello stato dell’arte del cibo italico.

Il modello Italia è definitivamente sconfitto? È il trionfo del junk and fast anche nello Stivale? Oppure abbiamo ancora qualcosa che ci distingue – e di cui vantarci – rispetto al resto del mondo?

Vediamolo insieme.

Il tempo è importante – non vogliamo perderne più

Il primo dei punti da affrontare sicuramente è quello del tempo. Non ne abbiamo più – o non vogliamo più perderlo – ai fornelli. C’è chi non cucina praticamente più e chi, quando lo fa, sceglie comunque ricette pratiche e veloci. Non è soltanto pigrizia, ma voglia di spendere il proprio tempo in attività più divertenti e piacevoli, segno che anche nel nostro Paese si è persa, sui grandi numeri, quella voglia di passare del tempo a preparare cibi in casa.

Sotto questo specifico aspetto la consegna a domicilio è la soluzione perfetta: basta alzare la cornetta oppure prendere lo smartphone per avere a disposizione una scelta praticamente infinita di cibi italiani e non, fast oppure più elaborati, consegnati direttamente a casa e a costi anche relativamente contenuti.

Piace il cibo etnico, ma anche quello americano

I dati che riguardano gli ordini a domicilio degli italiani ci restituiscono un Paese che forse non avremmo mai immaginato. Se è vero che la pizza, il più italiano dei fast food continua a dominare la speciale classifica degli ordini, è altrettanto vero che ci sono in ascesa cibi che non fanno parte della nostra tradizione. Non solo il sushi, ormai onnipresente anche nei piccoli centri del nostro Paese, ma anche hamburger all’americana, patate fritte e bibite gassate.

La morte definitiva del mangiare slow e italiano? Niente affatto, perché le aziende che operano in questo settore hanno dovuto adeguarsi ad un gusto decisamente peculiare, quello di chi è cresciuto con le tagliatelle della nonna e con panini imbottiti di quegli affettati che tutto il mondo ci invidia.

Chi ci vede un decadimento dei costumi si sbaglia di grosso: anche il cibo delle principali catene internazionali è declinato in Italia – per quanto possibile – secondo i canoni e la qualità di una delle cucine più apprezzate del mondo.

Quale sarà il futuro? Che fine farà la tradizione italiana?

La tradizione italiana è forte a sufficienza per resistere ad ogni tipo di cambiamento e siamo sicuri che si adeguerà anche alla più recente delle novità in tema food. Sì, con ogni probabilità cominceranno ad essere consegnati a casa anche i piatti della tradizione, quelli che hanno reso la nostra cucina popolare ai quattro angoli del mondo.

Con buona pace di chi nella nuova tendenza del cibo consegnato a casa aveva intravisto un’autentica catastrofe per la nostra tradizione. Il mondo cambia e con lui anche le tradizioni più radicate. Sul fatto che le tagliatelle di nonna finiranno sull’altare sacrificale nutriamo però più di qualche dubbio.