A tutti può capitare di ritrovarsi improvvisamente con gli scarichi di casa intasati che impediscono il normale passaggio dell’acqua. Non è però l’ora di disperare; invece segui questi utili consigli degli esperti in materia.

Prevenire è meglio che curare

Certo, ora sei disperato e non sai che pesci pigliare. Anzitutto, è bene ricordare che, come dice un vecchio detto popolare, prevenire è sempre meglio che curare. Dopo aver fatto intervenire un valido servizio di autospurgo a Roma per eliminare lo sporco incastrato nelle tubature, fai tesoro di questa esperienza.

Impara a trattare con attenzione le tubature e gli scarichi domestici che sono sistemi più delicati di quanto tu possa credere. Non vanno quindi usati come se fossero dei cestini della spazzatura altrimenti va a finire di nuovo così. Ora potrebbe sembrarti una cosa inutile da dire ma quando si tratta di sistema idraulico, è fondamentale.

Un filtro fa miracoli

In particolare per il lavello della cucina ma anche per la doccia, dovresti usare un filtro che impedisca alle parti più grandi di finire nello scarico provocando un’ostruzione che impedisce il deflusso dell’acqua. I filtri copri piletta sono in grado di catturare tutto lo sporco rappresentano da briciole, chicchi di riso, fondi del caffè e simili impedendo che finiscano nel tubo dove possono dare origine anche a cattivi odori.

Nella vasca da bagno e nella doccia, un filtro è altrettanto una manna dal cielo rispetto a prima. È incredibile quanta sporcizia si riesce a bloccare con una soluzione così semplice e altrettanto efficace! In particolare, eviti che vadano giù nello scarico i capelli che sono forse il peggior nemico delle tubature. Sono in grado di creare un fitto groviglio che poi blocca anche tutti gli altri residui impedendo loro di scivolare via come di consueto.

I capelli rimasti nella doccia vanno raccolti, magari aiutandoti con della carta igienica, e poi messi nel cestino del residuo secco. Sebbene sia una materia organica, non va nei rifiuti della cucina, ovvero il residuo umido, poiché non si degradano.