WhatsApp introduce nuove funzioni ma, al contempo, mette a rischio la privacy degli utenti: la funzione da disattivare.
Tutti usiamo WhatsApp – e questo è un dato di fatto. Ma ciò che passa spesso in sordina è tutto quello che accade dietro le quinte: quei meccanismi sottili che traspaiono appena, come se fossero noti solo agli addetti ai lavori. Eppure la verità è che tutti, avezzi alla tecnologia o meno, hanno il diritto di sapere cosa succede. Non necessariamente al sistema, ma ai propri dati personali. Il motivo è semplice: trattandosi di un’app di messaggistica, si dà per scontato che le chat siano, spesso e volentieri, private.
Ma WhatsApp questo lo sa. Eccome se lo sa. Sono anni che ci parlano della crittografia end-to-end, quel sistema che dovrebbe proteggerci da occhi indiscreti. Eppure stavolta qualcosa è cambiato. In onore del dio denaro, è scesa a compromessi – sempre legalmente, s’intende. Perché la figlia acquisita di Meta ha fame di dati. E Meta, che possiede anche Instagram e Facebook, vive di pubblicità. Quella pubblicità che sembra sapere tutto di noi. Ed è qui che arriva il bello – si fa per dire.
La pubblicità online non è un caso: da sempre mira a vendere. Ma vende di più chi conosce i gusti del cliente rispetto a una vendita a freddo, stile porta a porta. Ecco, per capirci in termini semplici: Meta è una potenza mondiale. Milioni di aziende le pagano per piazzare i propri prodotti.
Anni fa, una battaglia contro la raccolta selvaggia dei dati mise un freno, ma non abbastanza. Anche se i dati restavano anonimi sulla carta, spesso ‘sfuggivano’ per vie traverse. E quelle stesse informazioni finivano a costruire strategie di manipolazione commerciale: un rischio per utenti malleabili, e non solo.
Il nodo, oggi, è l’Intelligenza Artificiale. Meta l’ha inserita anche su WhatsApp, con l’apparente intento di semplificare la vita agli utenti. Ma in pochi sanno che le conversazioni fatte con la chat Meta AI finiscono sotto analisi, con il pretesto di ‘migliorare il servizio’. In pratica, tutto ciò che scriviamo può essere usato per allenare l’IA stessa.
Se non ci piace l’idea, c’è una via d’uscita.Basta aprire WhatsApp, toccare i tre puntini in alto e accedere a ‘Impostazioni’. Da lì si entra in ‘Privacy’, poi nella sezione ‘Messaggi IA’, e infine si disattiva l’opzione ‘Salva nella cronologia delle chat IA’.
Questo impedirà a Meta di conservare le nostre interazioni con l’assistente. Non bloccherà l’intelligenza artificiale in sé, ma almeno la terrà un po’ più lontana dai nostri dati. Perché se è vero che l’IA può essere un valore aggiunto nella nostra vita, basta un attimo per farla diventare un’arma a doppio taglio.
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