Cosa si è scoperto in uno dei siti archeologici più affascinanti del mondo. L’eccezionale novità nella storia di Stonehenge.
Quando si parla di Stonehenge la mente corre a uno dei luoghi più misteriosi e affascinanti del mondo, un sito archeologico che ha sempre raccolto storie e leggende, a metà strada tra realtà e fantasia. Stonehenge si trova nel Wiltshire in Inghilterra e risale a oltre 4.500 anni fa.

Si tratta di un cerchio di enormi pietre poste in verticale e orizzontali, poggiate a formare delle impressionanti porte, con il peso che raggiunge le 25 tonnellate e l’altezza di oltre 4 metri. Alcune delle pietre non sono originarie del posto, ma sarebbero trasportate là dai monti Preseli, nel Galles, a circa 200 chilometri di distanza. Ma ora una scoperta sta rimettendo in discussione molto di quello che si pensava su Stonehenge.
Il ritrovamento che cambia le origini delle pietre di Stonehenge
Da una ricerca portata avanti dalla Curtin University è emerso che l’origine della pietra di arenaria di Stonehenge, un blocco di roccia del peso di circa sei tonnellate non è originario del Galles, bensì della Scozia. Le analisi di frammenti del reperto hanno dimostrato che i minerali presenti nell’altare corrispondono alla composizione di minerali provenienti dalla Scozia nord-orientale.

Sono quindi molto diversi dalla composizione delle rocce gallesi dei monti Preseli. Anche l’età dei campioni prelevati dall’altare differisce notevolmente dalle rocce di origine gallese. Infatti queste ultime sono datate circa 450 milioni di anni fa, mentre quelle scozzesi risultano molto più antiche addirittura 1-2 miliardi di anni fa. Quindi queste pietre provengono dalla Scozia e in articolari dal bacino delle Orcadi, che dista da Stonehenge circa 750 chilometri.
Si tratta di una distanza notevole che apre nuovi dubbi sulle modalità di trasporto delle enormi pietre che compongono il sito archeologico. Secondo gli studiosi i livelli di organizzazione sociale e di capacità tecnologica delle comunità neolitiche che realizzarono il sito sono molto diversi da quelli fin qui immaginati, risultando ben più complessi.
Con molta probabilità le rocce furono trasportate via mare con delle imbarcazioni lungo la costa britannica. Quindi probabilmente 4.500 anni fa esistevano contatti commerciali e una struttura sociale molto diverse da quelle supposte. L’impronta digitale rivela che la storia di Stonehenge è quindi diversa da quella che si credeva finora e che i suoi costruttori erano molti più evoluti di quanto si riteneva.
Resta però inalterato il mistero intorno alla vera natura di Stonehenge, al suo utilizzo e significato. Perché trasportare una roccia così pesante per ben 750 chilometri? Questa scoperta forse rende questo luogo ancora più misterioso.