Un team di ricerca ha simulato il destino del nostro pianeta. Le condizioni che renderanno impossibile la vita sono già state previste.
L’idea della fine del mondo affascina da secoli filosofi, scienziati e, in assoluto, tutta l’umanità. Nel 1994 Luciano Ligabue si chiedeva in una canzone, tra il serio e il faceto, A che ora è la fine del mondo? Ebbene, non sapremo l’orario con precisione ma la NASA – in collaborazione con l’Università di Toho in Giappone – ci ha fornito una data e in questa sede siamo pronti a rivelarvela.

L’agenzia aereospaziale statunitense, in collaborazione con la succitata Università nipponica, è riuscita infatti a simulare, grazie a un supercomputer, il destino a lungo termine della Terra, riuscendo a individuare le condizioni che metteranno fine alla vita come la conosciamo.
I risultati dello studio, pubblicati su Nature Geoscience, si basano sull’evoluzione del Sole, la cui crescente attività termica modificherà in modo irreversibile le condizioni ambientali sul nostro pianeta. Secondo i dati ottenuti, l’aumento della luminosità solare provocherà un riscaldamento progressivo dell’atmosfera terrestre, innescando una serie di trasformazioni che culmineranno nella drastica riduzione dell’ossigeno.
Quando finirà il mondo? C’è la data (e la ragione per cui ciò accadrà)
“Il declino dell’ossigeno segnerà l’impossibilità della sopravvivenza biologica complessa”, spiegano i ricercatori. Questo non avverrà a causa di un evento catastrofico improvviso, ma attraverso un lento processo geologico e atmosferico. La fotosintesi delle piante che (come sappiamo dalle scuole elementari) è la base dell’equilibrio che sostiene la vita, verrà compromessa da temperature estreme e da un ciclo del carbonio non più stabile. Il risultato sarà un’atmosfera simile a quella primordiale, povera di ossigeno e dominata da gas come il metano.
In questo nuovo ambiente, la vita multicellulare come la conosciamo non potrà più esistere. L’ossigeno, essenziale per la respirazione cellulare di animali e umani, si ridurrà fino a scomparire. Solo forme di vita microbiche estremofile potrebbero adattarsi a queste condizioni estreme.
Lo studio non solo getta luce sul futuro remoto della Terra, ma solleva interrogativi cruciali: sarà possibile per l’umanità trovare rifugio oltre il nostro pianeta? L’ipotesi della colonizzazione di altri mondi, oggi ancora confinata al dominio della scienza e della tecnologia sperimentale, si profila come una delle sfide fondamentali del futuro (e questo alcuni miliardari lo sanno già da tempo, si pensi a Musk con la sua ossessione per Marte).
Ma veniamo alla data. Per chi si chiede quando questa trasformazione della Terra accadrà, la risposta dovrebbe farci tirare un sospiro di sollievo: secondo le proiezioni dei modelli climatici avanzati, la vita sulla Terra diventerà insostenibile attorno all’anno 1.000.002.021. Una data che va ben oltre ogni nostra immaginazione (e chissà che entro allora non avremo già da noi distrutto il nostro pianeta).