Il rapporto tra intelligenza artificiale e WhatsApp. Quali sono i motivi della denuncia presa da Meta nel nostro paese.
La presenza dell’intelligenza artificiale nella vita di tutti i giorni è sempre più massiccia. la troviamo in diversi ambiti dalla comunicazione ai servizi sanitari, dal sistema previdenziale a quello fiscale. Il suo utilizzo è in forte sviluppo e naturalmente non poteva mancarne l’uso nelle applicazioni più usate dagli utenti.
Tutti infatti hanno notato la presenza del pulsante della funzione dell’intelligenza artificiale nella schermata principale di WhatsApp, la più importante piattaforma di messaggistica del mondo, con miliardi di utenti. Notizia dei giorni scorsi è la denuncia presa da Meta in Italia, proprietaria di WhatsApp, proprio per il pulsante di intelligenza integrato sul programma di messaggistica. Ma vediamo i dettagli della questione.
La funzione di intelligenza artificiale integrata su WhatsApp è un assistente virtuale che è comparso senza un esplicito consenso da parte degli utenti e che non può essere rimosso in maniera definitiva.
Codacons ha presentato un esposto all’Antitrust e al Garante per la Privacy, con una diffida a Meta chiedendo la sospensione di Meta AI in Italia e in Europa. Secondo l’associazione di tutela dei consumatore non potendo rimuovere la funzione, il trattamento dei dati personali attivati risulterebbe interrotto. Si tratterebbe di una violazione dei regolamenti europei proprio in materia di trattamento dei dati personali e loro riservatezza.
Inoltre un consenso non può essere presunto o imposto per default perché anche in questo caso ci sarebbe una violazione di normative UE sul trattamento dei dati riservati. Come si vede si tratta di una materia delicata e molto importante. Codacons poi ha rilevato una possibile pratica commerciale scorretta ai sensi del Codice del Consumo.
La nuova funzione non sarebbe un miglioramento del servizio, ma un tentativo di fidelizzare l’utente, incrementando l’uso dei dati personali attraverso partiche persuasive, con un alterazione del comportamento economico del consumatore. Sulla base di queste motivazioni Codacons ha chiesto all’Antitrust e al Garante per la Privacy di avviare un’analisi approfondita della questione, disponendo la sospensione dell’introduzione automatica dell’intelligenza artificiale in WhatsApp.
La diffida mira proprio a bloccare la diffusione automatica della nuova funzione in Italia e e in Europa, almeno fino a quando non ci sarà maggiore trasparenza sulla questione, con la possibilità della disattivazione completa del supporto di intelligenza artificiale e il rispetto delle leggi e dei regolamenti in vigore. Per il momento questa è la situazione si attendono le reazioni di Meta e le decisioni delle autorità.
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