È fondamentale trovare un buon sistema per proteggere il display dello smartphone in maniera da evitare di doversi rivolgere alla riparazioni cellulari Roma. Nonostante il servizio di sostituzione sia molto rapido, non è mai bello crepare il vetro dello smartphone.

La soluzione ottimale è utilizzare delle pellicole protettive. Oggi sul mercato sono presenti diverse tipologie: quella in silicone, quella in vetro e infine quella liquida. Mettiamo queste tre soluzioni a confronto per trovare la migliore.

La pellicola in silicone

Il bello della pellicola in silicone per il display dello smartphone è la sua sottigliezza. È una soluzione poco invasiva, facile da applicare. Non altera i colori e la funzionalità touch del display. Essendo però poco spessa, la protezione in caso di urti risulta ridotta e tocca comunque andare alla riparazioni cellulari Roma. La protezione che fornisce è soprattutto contro i graffi.

La protezione in vetro

Esistono anche le protezioni in vetro. Sono prodotti rigidi che fano appoggiati sullo schermo per prevenire la rottura, i graffi e le crepe. La protezione che fornisce è davvero molto alta grazie al suo spessore.

Il problema di questi prodotti riguarda soprattutto l’alterazione dei colori e delle immagini dello smartphone. In alcuni casi, capita che il touch non vada alla perfezione per colpa della protezione. Pe trovare un prodotti davvero valido, dovrai anche spendere qualcosa in più e preferire prodotti di fascia medio alta.

La pellicola liquida

Esiste anche un terzo tipo di protezione pensata per il display dello smartphone e si tratta della cosiddetta pellicola liquida. È formata da nano particelle e si adatta a ogni tipo di dispositivo quini non ci sono problemi di compatibilità.

È completamente trasparente e non altera i colori né tanto meno le funzionalità touch del display. La pellicola liquida è spesso anti unto e quindi respinge l’unto presente sulle dita, evitando di lasciare le impronte.

Il problema delle pellicola liquida riguarda la sua effettiva durata. In teoria dura 6 mesi, ma non si riesce a capire bene la sua reale efficacia.